IL MUSEO
Il Monastero del Ss Salvatore

Il Museo Civico Archeologico di Noto ha sede nei locali dell’ex Monastero del Ss Salvatore, già convento delle suore benedettine e fra i più significativi esempi del barocco di val di Noto.

Il monastero si trova in un punto nevralgico della città, in quella che in passato era definita Majoris Ecclesiae, cioè l’area in cui vennero costruiti i palazzi più rappresentativi del potere spirituale e temporale.

Collocato alla sinistra del monastero e della chiesa di San Francesco all’Immacolata, si tratta del più grande complesso monastico presente a Noto, simbolo dell’importanza dell’ordine benedettino in città.

Nonostante le molteplici fasi costruttive, si può indicare in Rosario Gagliardi l’architetto autore del progetto dell’edificio, cui seguì Vincenzo Sinatra in una seconda fase.

A Gagliardi, ad esempio, sono attribuibili alcune caratteristiche della torre campanaria, mentre Sinatra era presente nel 1751 a Noto nel seguire i lavori delle inferriate sul prospetto stradale del monastero.

La facciata è su tre livelli scanditi da 2 ordini di lesene poste su di un basamento e si caratterizza per la presenza delle “gelosie”, grate dalle quali, in passato, le monache di clausura potevano affacciarsi senza essere notate e che caratterizzano gran parte dei monasteri femminili.
Il monastero del Ss. Salvatore è fra i monasteri più antichi e che più lungamente venne abitato, infatti la comunità benedettina ebbe qui la propria casa fino al 1930, quando un incendio distrusse l’ala nord/ovest dell’edificio.

Qui, trentacinque anni dopo, nel 1965, venne inaugurata la prima sede del Museo Archeologico di Noto, chiuso poi nel 1986.

Il MuCiAN è fra i più significativi esempi del barocco di val di Noto.

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